Antonia Pozzi la giovane poetessa e fotografa milanese, unanimemente riconosciuta come una delle voci più alte della poesia del ‘900 europeo, rivive sul palcoscenico del Teatro Torti di Bevagna, sabato 26 gennaio, alle 21, nello spettacolo diretto da Maurizio Schmidt, L’infinita speranza di un ritorno, protagonista Elisabetta Vergani, accompagnata al pianoforte da Filippo Fanò.
La messinscena si propone di interrogare il mistero della breve esistenza di Antonia Pozzi, ma soprattutto di restituire con i mezzi del teatro la sua luminosa vitalità, il suo amore per le cose vive e per la poesia. L’attrice e il musicista si affacciano sul materiale poetico e sui diari, le lettere e gli oggetti della sua vita: non vi è nulla in scena che non sia appartenuto alla poetessa. Ne nasce un percorso teatrale di assunzione e attraversamento di una straordinaria vicenda umana e poetica, che viene messa a confronto con la tragica vicenda italiana degli anni 30.
Le immagini delle fotografie da lei stessa scattate e dei filmati di famiglia si intrecciano nell’azione scenica con i suoi diari e le sue lettere, nel tentativo di interrogare con i mezzi del teatro una sensibilità poetica femminile che sorprende ogni giorno di più.
Alla base di tutta l’attività di Antonia Pozzi c’erano una ricchezza umana e una passionalità prorompente mescolate a una timidezza estrema. Colta, viaggiatrice, sportiva, amava in particolare l’alpinismo. L’emancipazione che la ricca e prestigiosa famiglia discendente da Tommaso Grossi le concedeva, la condusse alla ricerca di una ulteriore e più autentica libertà esistenziale, che le ha consentito attraverso la poesia di esprimere il proprio autentico sentire di donna e il suo grande amore per la gioia, la sofferenza e la quotidianità della vita.
Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 19. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita.
E’ possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.